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Carenza dei microconduttori: quanto è a rischio la produzione di dispositivi informatici?

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La penuria di materiali con cui si realizzano i circuiti elettronici sta mettendo a dura prova i comparti ad essi dipendenti, tra cui la produzione globale di computer e dispositivi informatici.

Sebbene i grandi colossi siano riusciti ad acquistare ingenti forniture dai produttori asiatici, il mercato continua ad essere condizionato dalla carenza e dalla lentezza nell’approvigionamento.

Cos’è un semiconduttore?

I semiconduttori sono materiali, appartenenti alla categoria dei semimetalli, che possono assumere una resistività superiore a quella dei conduttori e inferiore a quella degli isolanti.
Sono semiconduttori materiali il silicio, il germanio e composti come l’arseniuro di gallio. Sono la struttura materiale che consente il funzionamento di televisori, smartphone, dispositivi elettronici, automobili, aerei, frigoriferi ed elettrodomestici in genere.
In altre parole, i chip sono i sistemi nervosi che controllano i dispositivi elettronici.

Quali sono le cause che hanno portato ad una penuria di chip nel mondo?

Le crescenti tensioni geopolitiche tra USA e Cina e la crescita esponenziale della domanda di prodotti elettronici causata dalla pandemia da covid-19, ha innescato una crisi nella catena di approvvigionamento dei semiconduttori.

Inoltre, ad avere un impatto sul chip cruch sono state le errate previsioni delle aziende produttrici che hanno tagliato la produzione, oltre all’ampio ricorso allo smartworking a seguito delle continue restrizioni imposte dai governi per contenere la diffusione del covid.

Non dobbiamo dimenticare infatti, che il lockdown ha innescato un aumento della domanda per i device. di conseguenza, le aziende produttrici hanno revisionato la programmazione dei chip e hanno riprogrammato l’acquisto di semiconduttori e chip per assecondare le richieste del mercato.
Questa costante richiesta di semiconduttori ha portato all’esaurimento degli stocks prima nell’industria elettronica e poi nel settore dell’automobile.
Sono stati i colossi dotati di catene di approvvigionamento flessibili ad acquistare ingenti materiali dai produttori asiatici.

Le aziende hi-tech temono la carenza di chip

Secondo il presidente di IBM Jim Whitehurst, “la carenza globale di semiconduttori, rappresenta un problema per il mondo tecnologico e quello delle auto, acuito dalla pandemia, che potrebbe continuare fino al 2023”.

Della stessa opinione Micheal Dell che ha dichiarato che “La carenza probabilmente continuerà per alcuni anni. Anche se le fabbriche di chip vengono costruite in tutto il mondo, ci vuole tempo.”

Il problema ha impatti notevoli anche sull’industria automobilistica.

Le case automobilistiche, tra cui Ford, Volkswagen e Daimler, stanno subendo gli effetti derivanti dalla carenza globale di chip: la mancanza di silicio probabilmente rimarrà nel medio-lungo periodo un rilevante problema.

I CEO delle grandi case automobilistiche hanno dichiarato al Motor Show di Monaco Di Baviera che è difficile dire quando la crisi dei chip terminerà.
La tedesca Volkswagen, la più grande casa automobilistica europea, ha perso quote di mercato in Cina a causa della carenza di chip, ha sottolineato Diess, CEO del gruppo.
“Siamo relativamente deboli a causa della carenza di semiconduttori”, ha sottolineato Diess. “Siamo colpiti più in Cina che nel resto del mondo. Ecco perché stiamo perdendo quote di mercato”. La penuria di chip rappresenta una seria “Preoccupazione davvero grande”.

La società con sede a Wolfsburg si aspettava che la situazione dei semiconduttori migliorasse dopo le vacanze estive, ma non è stato così.

La Malesia, dove hanno sede molti dei fornitori del brand Volkswagen, è stata duramente colpita dal coronavirus nelle ultime settimane, portando a diverse chiusure degli stabilimenti.
Diess crede che i problemi di carenza di chip inizieranno ad affievolirsi man mano che la crisi pandemica verrà risolta.
“Ci troveremo di fronte a una carenza generale di semiconduttori perché l’Internet Delle Cose (IoT) sta crescendo così velocemente, quindi ci saranno vincoli che cercheremo di gestire”, ha sottolineato.

La crisi delle materie prime

Gli esperti del settore ritengono che la carenza sia stata esacerbata dal passaggio ai veicoli elettrici.

Ad esempio, una Ford Focus utilizza in genere circa 300 chip, mentre uno dei nuovi veicoli elettrici Ford può avere fino a 3.000 chip.

“Non sono solo semiconduttori”, ma anche litio, plastica e acciaio sono tutti relativamente scarsi.

Aumento dei prezzi

Il basso approvvigionamento ha dato luogo alla rivalutazione di tutte le merci nei magazzini e, considerando anche la classica legge della domanda e dell’offerta, i prezzi hanno subito un rialzo.

Alla luce di queste considerazioni, affidarsi ad un partner serio ed affidabile nella consulenza pre-vendita è ancora più importante.

Un’errata valutazione in fase di acquisto, potrebbe comportare uno spreco di denaro (qualora si acquistasse in maniera sovradimensionata alle proprie esigenze), ma anche la valutazione opposta, andando al risparmio, potrebbe nel tempo rivelarsi sbagliata. Qualora troppo sotto stimata rispetto alle esigenze aziendali non consentirebbe una corretta scalabilità e andrebbe a rallentare il business.

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